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lunedì 23 gennaio 2012

CATANZARO: BARRIERE ARCHITETTONICHE

l’AId insieme ala fish provinciale di Catanzaro e all’associazione Vita Preziosa hanno organizzato per il 22 febbraio prossimo un convegno- dibattito sulle barriere architettoniche nella città di Catanzaro  vogliamo delineare la situazione attuale e dare indicazioni su come poter risolvere le varie problematiche credo proprio numerose, che la città capoluogo presenta per contribuire a renderla a misura d’uomo.
Chiunque volesse pertanto indicare e denunciare, barriere, anche con filmati e foto, può farlo, sia cliccando su commenti alla in fondo a questa pagina, sia indirizzando il materiale e le proprie osservazioni agli indirizzi
ringraziamo tutti fin da ora per il loro contributo.

sabato 14 gennaio 2012

CONVEGNO RETE SOSTEGNO BAMBINO FRAGILE GRAZIE ALL'AID SI COMINCIA A PARLARE DELLA DISABILITA' NEI MINORI.


Si è svolta oggi presso la sala convegni del  “Musmi” nel parco della biodiversità di Catanzaro un convegno  organizzato dal Tribunale per la Difesa dei Diritti dei Minori,  Dall’Associazione Medici Cattolici Italiani con il contributo della Provincia di Catanzaro ,  per la creazione di una rete di sostegno al bambino fragile.
L’aid è stata invitata  ed ha partecipato  con entusiasmo    a tale convegno  per poter illustrare   la problematica della disabilità minorile e in particolare le difficoltà dei minori con disabilità nell’ospedalizzazione.
Questa partecipazione  si immette  nel solco  di quello che è il tema   che sarà sviluppato  dall'associazione nel 2012 , minori e disabilità.Il Nostro   impegno sulla disabilità minorile,  dovrebbe culminare con una grande manifestazione per il secondo anniversario della scomparsa di Maurizio.  L' associazione ha deciso di dedicarsi di impegnarsi su questo   argomento  proprio perché  poco conosciuto,  poco o per nulla  trattato,    poco valorizzato e per questo e da questo  deriva in sostanza,  una perdita dei “ diritti “ dei soggetti minori in situazione di handicap.
Il convegno si proponeva di creare una rete di sostegno  al bambino fragile, anche per il dopo ospedalizzazione  in cui le istituzioni ed il territorio potessero  convergere in sinergia con le varie associazioni ognuna per quanto di competenza  per creare un sistema di sostegno di aiuto e favorire i percorsi dei bambini affetti da patologie soprattutto croniche. In quest’ambito la disabilità è prioritaria perché il bambino disabile e ancora più fragile del più fragile bambino.
L’aid  unitamente alla  Fish provinciale ed in raccordo con la Fish regionale, si propone di fornire il suo apporto mettendo a disposizione  quello  che sa fare, l’istruzione delle pratiche per il riconoscimento dei diritti, ( indennità di frequenza, accompagnatore, legge 104, ricorsi,  ecc) la formazione di operatori e volontari su temi concernenti la disabilità le leggi e la convenzione ONU  ed infine magari,     anche l’assistenza familiare e domiciliare ( abbiamo appena iniziato questo percorso con alcune famiglie)  e la tutela contro le discriminazioni.
Il convegno è stato interessante ed ha fornito molti spunti di riflessione.
Ora però sarebbe il caso di tradurre in pratica i proponimenti  dare piena attuazione ai molti principi esposti  affinchè non restino solo belle parole , come troppo spesso accade nella nostra regione ed in Catanzaro in particolare.
L’aid è pronta a fare la sua parte come dimostra anche un protocollo di partenariato con il tribunale difesa dei diritti dei minori firmato questa mattina, partenariato che certamente dovrà svilupparsi nel tempo.
Di seguito le linee fondamentali dell’intervento  del presidente nel convegno di stamattina.


Ringrazio innanzi tutto gli organizzatori per l’ invito, perché mi hanno offerto    la possibilità   di mettere in evidenza alcune problematiche  quelle della disabilità  nei soggetti minori, , di cui non si ha occasione di parlare forse anche perché difficile per le stesse famiglie   non a caso abbiamo previsto una manifestazione dedicata alla disabilità minorile per  ricordare il nostro compianto presidente Maurizio Rossi  da tenersi in sua memoria nella prossima primavera.
Abbiamo visto negli interventi precedenti,  come sia estremamente difficile per un bambino rapportarsi con l’ospedalizzazione  quanto sia traumatico questo evento, quanto   lo renda  fragile. Ma c’è un bambino  più fragile dei fragili. È il bambino portatore di handicap.    
I dati istat   l’ultima rilevazione dei quali riguarda il 2005 ci dicono  che  nella fascia di età compresa tra i 6 ed i 14 Anni  i bambini con problematiche di disabilità(confinamento individuale, disabilità delle funzioni, disabilità nel movimento, disabilità sensoriali) sono 16 su 1000 ( 3 su 1000 con disabilità multipla)  a questi vanno aggiunti i soggetti minori di 6 anni   che da una stima per difetto  del ministero dell’istruzione sono più di 42 mila ( 42 460 ), vanno aggiunti i minori tra i 15 e i 18 anni e quelli istituzionalizzati  che dalla stessa fonte istat  sono  1451 Per quanto riguarda la popolazione scolastica  e solo quella i dati istat per la Calabria,  parlano di 6612 soggetti  2,7 % e di  percentuali   del 2,6% nella provincia e nel comune di Catanzaro  in cifre assolute   circa 1150 minori disabili in provincia e 300 nel comune capoluogo   numeri,   da notare, in costante aumento.   numeri, che soprattutto in     valori assoluti  rendono chiara   l’importanza della problematica.
 Il bambino portatore di handicap  è un bambino che affronta l’ospedalizzazione in modo del tutto particolare, in primo luogo per la ridotta capacità di autonomia, che  ne limita l’accesso alle risorse disponibili in termini di distrazione e passatempo e limita l’interazione con l’ambiente circostante. Determinando un maggiore  isolamento sociale del bambino durante il periodo dell’ospedalizzazione, e quindi  uno stress controproducente, in termini sia psicologici sia medici (possibili reazioni negative alle terapie in atto)  soprattutto per i i bambini “ incastrati in ospedale, quei  bambini  cioè, costretti a vivere in strutture ospedaliere, per la gravità della malattia, o per la difficoltà dei servizi sul territorio e della famiglia a farsene carico.  per mancanza ad esempio di una rete di sanità territoriale o di assistenza domiciliare   in pratica non ne garantisce    i   diritti  naturali.
Anche per l le ospedalizzazioni valgono  i principi previsti dalla  convenzione ONU  sui diritti delle persone con disabilità convenzione per altro  già ratificata dall’Italia nel febbraio 2009 e che prevede di fatto che  Le politiche sociali, scolastiche, sanitarie, le decisioni della magistratura, della famiglia devono   tenere conto di un principio fondamentale, il superiore interesse del bambino,  .
Tale principio restituisce al bambino con disabilità una centralità a prescindere   anche dagli    risorse disponibili (si pensi ai continui tagli in ambito scolastico o alle liste di attesa per la presa in carico dei processi di riabilitazione).**
Cosa fare  ci sarebbe tanto da fare , ma almeno tentiamo di garantire innanzi tutto un trattamento dignitoso, un’accoglienza adeguata  creare le condizioni di un’assistenza  rivolta anche ai genitori perché una famiglia in cui un bambino è portatore di handicap è handicappata essa stessa
Un esempio può essere rappresentato  dal  gioco
Anche per  i bambini con disabilità  il gioco è importante perché .  rappresenta   così come per i bambini normodotati, uno dei modi  per esplorare il mondo esterno e quello delle relazioni interpersonali, per sviluppare abilità motorie e cognitive, per sperimentare ruoli, per agire le sviluppare la  propria creatività.    Un gioco non quindi nell’ottica solo terapeutica ma come   un'attività spontanea cui tutti i bambini hanno diritto.   diventa importantissimo nell’ambito ospedaliero e per il dopo    prevedere la possibilità di giochi   per i bambini portatori di handicap, giochi che già esistono e per i  quali la tecnologia offre innumerevoli possibilità
Creare costituire  una rete di sostegno come previsto dal titolo stesso di questa manifestazione  è indispensabile ed importante.
Cosa possono offrire l’AID e la Fish    a questa rete
-Innanzi tutto l’assistenza medico legale e legale per salvaguardare i diritti dei bambini. Questi bambini hanno diritto a seconda della gravità della loro patologia all’indennità di frequenza , o all’accompagnatore, altri benefici sono concessi ai genitori di bambini con disabilità legge 104/92- prolungamento della maternità facoltativa, congedo di due anni  esenzione del lavoro notturno, vicinanza posto di lavoro non trasferimento, agevolazioni  sull’iva per acquisto di beni  quali auto per il trasporto del minore, di ausili ,  ecc. noi possiamo offrire  informazioni ed assistenza per le pratiche di riconoscimento di tutti questi benefici  di cui spesso anche gli stessi familiari ignorano l’esistenza perdendone quindi i diritti. Possiamo eventualmente se riteniamo non congrua la valutazione delle commissioni istruire ricorsi e portarli avanti fino alla loro conclusione.
- indicazioni e richieste di insegnante di sostegno per l’integrazione scolastica e monitoraggio anche della stessa grazie ad un osservatorio scuola organizzato da Fish Calabria e presente sul territorio regionale e da incrementare.
-Possiamo offrire formazione  corsi di  formazione per gli operatori  e  volontari su come valutare e trattare un bambino con queste problematiche e su tutte le problematiche della disabilità. Informazioni e formazioni sulle leggi e i diritti dei bambini con disabilità, sulla convenzione Onu ecc
Ma si potrebbe anche andare oltre ed offrire un aiuto concreto alle famiglie  proponendo progetti di assistenza a domicilio con volontari e cercando di portare fuori i bambini che come gli altri disabili sono spesso segregati in casa, offrendo luoghi di riunione e di gioco anche in collaborazione con altre associazioni,
possiamo fornire azioni per l’integrazione e la non discriminazione, stiamo provando anche ad aprire uno sportello in tal senso.
Offriamo poi collaborazione a e con tutte le organizzazioni che si occupano di disabili e loro famiglie  in modo da poter agire in modo migliore per raggiungere l’obiettivo per cui esistiamo, una integrazione un’inclusione dei soggetti con disabilità in particolare i bambini che rappresentano il mondo di domani,  per la costruzione di un mondo a misura d’uomo